9 novembre 2024 – “ANCHE SE VOI VI CREDETE ASSOLTI SIETE LO STESSO COINVOLTI” (Fabrizio De André) – Contro la violenza alle donne Concentramento h.14.30 in via Piacenza, 14
I centri antiviolenza CADMI – Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate e Cerchi d’Acqua aderiscono alla manifestazione diffusa promossa da D.i.Re Donne in Rete Contro la Violenza in tutta Italia e invitano la città di Milano a una mobilitazione generale contro la violenza alle donne, che precede quella del 25 novembre.
Chiamiamo le cittadine e i cittadini, le compagne e i compagni delle associazioni e dei collettivi, le studentesse e gli studenti, tutte le istituzioni a una presa di responsabilità collettiva. La violenza contro le donne ci riguarda tutte e tutti, perché dietro a ogni uomo violento c’è una società intera che continua a guardare e a non vedere.
A un anno di distanza dal femminicidio di Giulia Cecchettin, niente è cambiato. La violenza persiste, martellante, pervasiva, sembra inarrestabile e non dà tregua alle donne; il lavoro dei centri antiviolenza è aumentato, le istituzioni sottovalutano i rischi, le parole usate dai media spesso nascondono la violenza e perpetuano stereotipi e ruoli tradizionali.
È troppo. Scendiamo per le strade per dire basta, non solo ai femminicidi ma a tutte le forme di violenza contro le donne e alle limitazioni della loro libertà. Basta all’inadeguatezza delle istituzioni che non riescono a fermare la mattanza, neanche quando le donne chiedono aiuto e i centri antiviolenza segnalano il rischio a cui sono esposte, all’inefficacia dei dispositivi di tutela, come il braccialetto elettronico, all’attacco diretto e aperto all’aborto e alla libera scelta in materia di riproduzione, alla complicità della stampa e dei media, alla politica che cerca di ridurre all’invisibilità i centri antiviolenza privandoli di mezzi e non riconoscendone le competenze specifiche, alla mancanza di una presa di coscienza da parte degli uomini.
Non possiamo più aspettare: siamo chiamati, ora, uomini in primis, alla non-neutralità, a una presa di posizione, anche di fronte alla battuta sessista, l’apprezzamento non richiesto, la “goliardia tra maschi”. Essere “innocenti” non basta, non avere “mai alzato un dito su una donna” non basta, non fare violenza non basta. Per sconfiggere la violenza maschile contro le donne occorre un lavoro, anche di prevenzione, che sradichi la cultura patriarcale che la genera e in cui vengono socializzati i bambini e le bambine.
Questo compito non spetta solo ai più giovani, ma agli uomini e le donne di tutte le età.
Alle donne che si trovano in situazioni di violenza, a quelle che hanno paura e si sentono sopraffatte dai racconti di cronaca, vogliamo dire che i centri antiviolenza esistono e non le lasceranno sole, perché in questi spazi possono trovare ascolto, accoglienza e supporto da parte di altre donne, esperte e professioniste, senza condizioni e nel rispetto della loro libera scelta.
Il 9 novembre occuperemo le strade per comunicare la nostra rabbia. Non faremo un passo indietro, continueremo a ribellarci. Il nostro grido è libertà.
Dal 1° gennaio al 28 ottobre 2024 in Italia si sono registrati 94 femminicidi, di cui 80 in ambito affettivo, 50 per mano del partner/ex partner, cinque solo nell’ultima settimana rilevata. Si segnalano tendenze contrapposte e per questo ancora più pervasive: le vittime sopra i 70 anni sono una su cinque*, al contempo la violenza colpisce anche le giovani e le giovanissime (Aurora Tila aveva 13 anni). *Dati Ministero dell’Interno
La Casa di Accoglienza delle Donne Maltrattate – CADMI – è il primo centro antiviolenza nato in Italia e da 38 anni affianca le donne nei percorsi di uscita dalla violenza.
Dal 1986 ha supportato oltre 37.000 donne e, dall’apertura della prima casa segreta nel 1991, ha affiancato donne in situazione di pericolo con 800 progetti di ospitalità.
Da anni CADMI interviene con corsi di formazione e incontri di sensibilizzazione nelle scuole, nelle aziende, nelle istituzioni, e in ogni contesto di civile espressione per accrescere la consapevolezza, lavorare sulla prevenzione e raggiungere il cambiamento culturale e sociale necessario per contrastare la violenza maschile contro le donne.
Nei primi 7 mesi del 2024, 470 sono state le donne accolte in CADMI, di cui 312 nuove. Il 57% di queste ha figli e il 43% figli minori. Il 27% ha meno di 30 anni.
Cerchi d’Acqua è un centro antiviolenza che dal 2000 si occupa di contrastare la violenza maschile sulle donne garantendo anonimato e non giudizio. Nasce con l’obiettivo di affrontare non solo l’emergenza ma le conseguenze a breve e a lungo termine che la violenza produce. Sostiene le donne nei percorsi di emancipazione e di elaborazione del trauma. Dal 2000 ha accolto oltre 14000 donne, più di 1800 figure della loro rete relazionale (più di 9000 figli minori coinvolti) per un totale di oltre 96.000 interventi.
La violenza maschile colpisce donne di ogni età. Negli ultimi anni Cerchi d’Acqua ha registrato un incremento delle giovani donne accolte (18 /29 anni), che dal 12% nel 2009 sono passate al 22% nel 2024.
La violenza coinvolge l’intera società civile.
Per questo è fondamentale l’attività di sensibilizzazione e formazione che Cerchi d’Acqua dalla sua nascita realizza, promuovendo il cambiamento culturale indispensabile per contrastare il patriarcato.
ADERISCONO
C.A.DO.M OdV – Centro di Aiuto alle Donne Maltrattate – Monza – Cadom
Telefono Donna Como ODV
Telefono Donna Lecco
MIA Movimento Incontro Ascolto
Il Coraggio di Frida
L’altra Meta’ Del Cielo – Telefono Donna Merate